Biografia

Astrattista Futurista

Nel febbraio 1914, ancora a Roma, entra in contatto con Giuseppe Sprovieri, ne frequenta la Galleria Futurista, dove (oltre ad aver conosciuto Balla) stringe amicizia con Cangiullo e Marinetti. Sprovieri lo inserisce tra i partecipanti all’Esposizione Libera Futurista Internazionale che si tiene nella sua Galleria, e dove Depero ha modo di confrontarsi con nomi prestigiosi anche di rilievo internazionale, come Archipenko, Larionov e lo stesso Boccioni: sarà l’unico a vendere i suoi quadri.

Rientrato in Trentino, la 1ª guerra mondiale scoppia mentre ha appena inaugurato una sua mostra a Trento, e quindi, dopo qualche peripezia per riuscire ad espatriare, torna precipitosamente in Italia e si stabilisce a Roma dove incomincia a lavorare assieme a Balla. Sulla fine del 1914, grazie alla mediazione di Balla, è ufficialmente ammesso all’interno del gruppo dei pittori e degli scultori futuristi e, all’inizio del 1915, s’impegna nella costruzione dei complessi plastici moto-rumoristi, un’originale sperimentazione plastica di cinetismo e rumorismo.

Nel febbraio 1914, ancora a Roma, entra in contatto con Giuseppe Sprovieri, ne frequenta la Galleria Futurista, dove (oltre ad aver conosciuto Balla) stringe amicizia con Cangiullo e Marinetti. Sprovieri lo inserisce tra i partecipanti all’Esposizione Libera Futurista Internazionale che si tiene nella sua Galleria, e dove Depero ha modo di confrontarsi con nomi prestigiosi anche di rilievo internazionale, come Archipenko, Larionov e lo stesso Boccioni: sarà l’unico a vendere i suoi quadri.

Rientrato in Trentino, la 1ª guerra mondiale scoppia mentre ha appena inaugurato una sua mostra a Trento, e quindi, dopo qualche peripezia per riuscire ad espatriare, torna precipitosamente in Italia e si stabilisce a Roma dove incomincia a lavorare assieme a Balla. Sulla fine del 1914, grazie alla mediazione di Balla, è ufficialmente ammesso all’interno del gruppo dei pittori e degli scultori futuristi e, all’inizio del 1915, s’impegna nella costruzione dei complessi plastici moto-rumoristi, un’originale sperimentazione plastica di cinetismo e rumorismo.

L’11 marzo 1915 Balla e Depero lanciano il manifesto Ricostruzione futurista dell’universo nel quale si firmano «astrattisti futuristi». Infatti, dopo il suo definitivo rientro a Roma, nel settembre del 1914, Depero si era impegnato in un’opera di “alleggerimento” della sua tavolozza e della materia pittorica introducendo un colorismo nuovo, fatto di tinte piatte regolate per andamenti curvilinei, secondo l’influenza di Balla, ma aggiungendovi un senso plastico, di forte volumetria. Pur introducendo, inoltre, le sue ricerche “analogiche” ispirate al mondo animale, il lavoro del biennio 1914-1916 è di evidente distacco dalla figurazione, dunque a modo suo “astratto”, sebbene non muovesse da presupposti non oggettivi. Le opere di Depero di quel periodo, quasi tutte disperse tranne Ciz-Ciz-guaglia del 1915, Movimento d’uccello e Paesaggio guerresco, ambedue del 1916, sono piuttosto improntate ad una ricerca analogica sulle forme animali o sulle onomatopee esplosive (effetti di granata, ecc.), affrontate con soggettivo sintetismo astratto (1).

Lo stesso Balla, nell’autopresentazione della sua personale romana del dicembre 1915, identifica in «forme sintetiche astratte soggettive dinamiche» l’oggetto del suo nuovo lavoro. Ricostruzione futurista dell’universo apre a tutta una nuova serie di problematiche applicative e di fatto proietta effettivamente il Futurismo nella vita appunto propugnando il debordamento oltre pittura e scultura verso le arti applicate.

Si apre così, di fatto, anziché chiudersi come avrebbero voluto molti critici, una nuova fase del Futurismo le cui conseguenze linguistiche attraverseranno la ricerca plastica futurista per almeno un decennio.

L’11 marzo 1915 Balla e Depero lanciano il manifesto Ricostruzione futurista dell’universo nel quale si firmano «astrattisti futuristi». Infatti, dopo il suo definitivo rientro a Roma, nel settembre del 1914, Depero si era impegnato in un’opera di “alleggerimento” della sua tavolozza e della materia pittorica introducendo un colorismo nuovo, fatto di tinte piatte regolate per andamenti curvilinei, secondo l’influenza di Balla, ma aggiungendovi un senso plastico, di forte volumetria. Pur introducendo, inoltre, le sue ricerche “analogiche” ispirate al mondo animale, il lavoro del biennio 1914-1916 è di evidente distacco dalla figurazione, dunque a modo suo “astratto”, sebbene non muovesse da presupposti non oggettivi. Le opere di Depero di quel periodo, quasi tutte disperse tranne Ciz-Ciz-guaglia del 1915, Movimento d’uccello e Paesaggio guerresco, ambedue del 1916, sono piuttosto improntate ad una ricerca analogica sulle forme animali o sulle onomatopee esplosive (effetti di granata, ecc.), affrontate con soggettivo sintetismo astratto (1).

Lo stesso Balla, nell’autopresentazione della sua personale romana del dicembre 1915, identifica in «forme sintetiche astratte soggettive dinamiche» l’oggetto del suo nuovo lavoro. Ricostruzione futurista dell’universo apre a tutta una nuova serie di problematiche applicative e di fatto proietta effettivamente il Futurismo nella vita appunto propugnando il debordamento oltre pittura e scultura verso le arti applicate.

Si apre così, di fatto, anziché chiudersi come avrebbero voluto molti critici, una nuova fase del Futurismo le cui conseguenze linguistiche attraverseranno la ricerca plastica futurista per almeno un decennio.

All’entrata in guerra dell’Italia, Depero si arruola volontario e va al fronte per liberare la sua terra. E’ inviato al Col di Lana, dove rimane per pochi mesi ed è quindi esonerato per motivi di salute. Al suo rientro a Roma riprende a lavorare intensamente per preparare una grande mostra (la sua prima vera personale futurista) che apre nella primavera del 1916 e dove espone oltre 200 opere tra oli, tempere, disegni e collage di stile astratto, oltre a costruzioni plastiche e tavole di canzoni rumoriste e poesie onomalinguiste. Il lavoro di Depero di questo periodo, seppur fortemente influenzato da quello dell’amico e maestro Balla, si contraddistingue per una maggior pulsione plastica che connota di forte rilievo le grandi campiture a tinte piatte che sono il soggetto ricorrente della sua ricerca. A questo proposito, nel numero di fine gennaio del 1916 de “Gli Avvenimenti” Umberto Boccioni pubblica un interessante resoconto della visita al suo studio, cioè del suo incontro-scontro con l’irruenza del giovane futurista al quale rimprovera di «osare troppo».

Dall’Astrazione Animale al ritorno alla Figurazione

Le sperimentazioni astratte e quelle sui complessi plastici occupano il biennio 1914-1916 e toccano il loro apice nella grande personale romana, appunto del 1916. Ma se, da una parte, il lavoro di ricerca con Balla lo esalta e lo coinvolge, Depero sente fortissima la necessità applicativa delle nuove formulazioni contenute nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo. I complessi plastici si sono rivelati tanto interessanti ed innovativi quanto poco apprezzati e di difficile realizzazione pratica. Inoltre, uno dei fili conduttori di quel manifesto era l’auspicio ad un atteggiamento ludico verso il mondo, e la vita.

All’entrata in guerra dell’Italia, Depero si arruola volontario e va al fronte per liberare la sua terra. E’ inviato al Col di Lana, dove rimane per pochi mesi ed è quindi esonerato per motivi di salute. Al suo rientro a Roma riprende a lavorare intensamente per preparare una grande mostra (la sua prima vera personale futurista) che apre nella primavera del 1916 e dove espone oltre 200 opere tra oli, tempere, disegni e collage di stile astratto, oltre a costruzioni plastiche e tavole di canzoni rumoriste e poesie onomalinguiste. Il lavoro di Depero di questo periodo, seppur fortemente influenzato da quello dell’amico e maestro Balla, si contraddistingue per una maggior pulsione plastica che connota di forte rilievo le grandi campiture a tinte piatte che sono il soggetto ricorrente della sua ricerca. A questo proposito, nel numero di fine gennaio del 1916 de “Gli Avvenimenti” Umberto Boccioni pubblica un interessante resoconto della visita al suo studio, cioè del suo incontro-scontro con l’irruenza del giovane futurista al quale rimprovera di «osare troppo».

Dall’Astrazione Animale al ritorno alla Figurazione

Le sperimentazioni astratte e quelle sui complessi plastici occupano il biennio 1914-1916 e toccano il loro apice nella grande personale romana, appunto del 1916. Ma se, da una parte, il lavoro di ricerca con Balla lo esalta e lo coinvolge, Depero sente fortissima la necessità applicativa delle nuove formulazioni contenute nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo. I complessi plastici si sono rivelati tanto interessanti ed innovativi quanto poco apprezzati e di difficile realizzazione pratica. Inoltre, uno dei fili conduttori di quel manifesto era l’auspicio ad un atteggiamento ludico verso il mondo, e la vita.

Si parlava di giocattolo futurista che (scrivevano Balla e Depero) «sarà utilissimo anche all’adulto, poiché lo manterrà giovane, agile, festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo». Logica conseguenza, a questo punto, il ritorno alla figurazione, alla riconoscibilità, le cui prime avvisaglie sono rintracciabili in quel Kikigolà (Plasticità di gallo), un progetto per “costruzione in cartone” del 1915 (dunque coevo alle opere astratte), che mostra già la coesistenza di forme-colore plastico-dinamiche con elementi di più evidente riconoscibilità.

Si parlava di giocattolo futurista che (scrivevano Balla e Depero) «sarà utilissimo anche all’adulto, poiché lo manterrà giovane, agile, festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo». Logica conseguenza, a questo punto, il ritorno alla figurazione, alla riconoscibilità, le cui prime avvisaglie sono rintracciabili in quel Kikigolà (Plasticità di gallo), un progetto per “costruzione in cartone” del 1915 (dunque coevo alle opere astratte), che mostra già la coesistenza di forme-colore plastico-dinamiche con elementi di più evidente riconoscibilità.

Note

  1. Sul periodo astratto di Depero si veda: Maurizio Scudiero, Depero a Roma, in: Casa Balla e il Futurismo a Roma, Roma, 1989.

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